Doveva essere l'anno nel quale i sogni diventavano realtà, l'anno della rivalsa e del riscatto, l'anno nel quale cominciavi a raccogliere i frutti di tanto lavoro ...
Doveva ...
Il 2010 si apre nel peggiore dei modi.
Per i sogni non c'è posto: restano tutti chiusi nel cassetto, a chiave, e la chiave chissà dov'è.
Tante cose, troppe, brutte, e non se ne viene fuori.
Ci mancano persone, ci mancano emozioni soffocate da troppo dolore.
Chi è fuori dal nostro Mapamondo ne sa ben poco ed è forse meglio così.
Non servono giudizi o pregiudizi, servono solo valori sinceri, magari da parte di pochi.
Il nostro sogno di raccontare il mondo non trova spazio in questo caos calmo.
Eppure qualcosa bisogna pur fare: aspettare gli eventi e sperare che qualcosa succeda non porta a nulla. Non è nella nostra natura, e ti consuma dentro.
Il 31 gennaio dovevamo partire per l'Asia; era da un mese e mezzo che ci preparavamo quando è cominciato l'incubo e tutto, ovviamente, è stato messo in disparte.
Ora non manca solo la preparazione: manca la voglia, lo stimolo, quel non so che che ti faccia ripartire.
La Patty mi spinge a riprendermi questo mondo, in cuor suo sa che se non si trova una valvola di sfogo sarà difficile esser lucidi e razionali per affrontare il dramma che ci accompagna.
Vorrei farlo assieme. Vorrei farlo anche per chi ora non c'è.
Tante belle parole ... ma il problema più grande è vivere la quotidianità.
Manca una parte di te.
Per un attimo voglio credere a chi dice che siamo gli artefici del nostro destino: proviamoci, crediamoci, sputiamo sangue se necessario ma se c'è una cosa che non voglio da questo 2010 è avere rimpianti.
Tanti anni di viaggi su e giù per il mondo ci hanno insegnato molto e ci hanno temprato, ci hanno dato forza e consapevolezza: molti altri, credo, sarebbero crollati da tempo.
Forza Patty, sono con te; lo siamo tutti, credici!
Massi
